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Il destro di Bossi deriso dai NOTAV: le minacce del Senatur non fanno paura

Si consuma a Crema la disfatta politica della Lega in prospettiva delle amministrative del 6 e 7  maggio. Contestati duramente dagli attivisti NOTAV i leader del Carroccio. Bossi: “Vi faccio sentire il mio destro!” ma i manifestanti sono più dei militanti. 

Un dito medio alzato: l’unico gesto di “resistenza” di Umberto Bossi, verso una massa di NOTAV che contesta, pacificamente ma sonoramente, un comizio elettorale per le prossime amministrative.

La Lega non sta bene, si evince dal risibile numero di militanti in piazza, inferiori persino alle forze dell’ordine che garantiscono lo svolgimento pacifico della manifestazione. Quelle poche Camice Verdi sembrano quasi disinteressate, cantano svogliatamente il “Va, pensiero”, si lasciano sopraffare cromaticamente dal rosso e sonoramente da “Bella ciao”, intonato a gran voce da tutti quelli, e sono la maggioranza, che son venuti a cantarle al Senatur.

Bossi accusa il colpo e ne minaccia altri: definisce la Lega “un movimento popolare”, definisce i NOTAV “fighetti”.

E’ un uomo solo, il suo seguito elettorale sembra essersi rarefatto. Il caso dell’appropriazione dei fondi,ad opera dei vertici leghisti, ha inferto una ferita profonda nel tessuto sociale che sosteneva a gran voce la “Padania” : il popolo del settentrione  non crede più all’illibatezza della forza politica che, da oltre un ventennio, detiene il primato del consenso ideologico nel nord del paese.

Parlano i leghisti, dall’alto di un palco. Provano a farsi forza, ad affidarsi a microfoni ed amplificatori ma non basta, perché  è ancora una volta la folla a sollevare un grido che inchioda la politica alle sue responsabilità: “Vergogna”.

Ricorre all’insulto,il vecchio Leone della politica lombarda, dice che i manifestanti non capiscono un…cavolo, minaccia azioni di forza, pugni, botte manco fosse un fumetto della Marvel: le sue onomatopee però non risuonano, nessun lampo con su scritto “Bang”, nessuno lo teme e più che una protesta pacifica sembra uno sberleffo, non viene preso sul serio. Sarà interessante interpretare queste cadute d’immagine in chiave elettorale: i sondaggi parlano di una perdita di circa tre punti percentuali che potrebbero tradursi in una morte politica senza appello per la Lega Nord.

La protesta è simbolicamente una reazione antipartitocratica di tutta l’Italia, predata da politicanti e politici travestiti da tecnici.

Le fonti parlano di pochi manifestanti dietro ad uno striscione, le immagini televisive restituiscono un contesto in cui la minoranza leghista è quasi imbarazzante. 

Benvenuto, Senatur: il dopo-Berlusconi è anche questo…

Informazioni su Nico S.

Nato in Germania, siciliano d'adozione, si trova a proprio agio un po' ovunque, o forse da nessuna parte. Laureato in comunicazione, mototurista per vocazione, grappler, fotoamatore di razza Nikon. Ama il buon vino, la buona cucina, i viaggi, lo sport, non necessariamente in quest'ordine. Ha collaborato con testate online, scrivendo di politica, cultura, società e turismo sulle due ruote. Non esistono sinistre o destre, esistono uomini con le loro idee: tra queste, preferisco di certo le uniche che facciano gli interessi della gente, senza distinzione di colore politico. La sinistra lo reputa un compagno, la destra un fascista: entrambe le fazioni si sbagliano, lui ovviamente se la ride... E' solo un cittadino libero da logiche partitiche. E' solo un cittadino. Libero da logiche partitiche. E' solo un cittadino ,libero da logiche partitiche. E' solo. Un cittadino libero da logiche partitiche. Le virgole hanno sempre un loro perché... Aperto a tutto, tranne che alla stupidità e alla superficialità.

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