Krakauer
Una silhouette attraversa, a capo chino ma con passo deciso, l’arco ricavato in un bastione che apre alla vista l’estensione di una delle piazze più belle della città.
SABATO 16 MAGGIO 2009
Paradiso
La strada , tracciata dal ruscello alpino, sembra condurre verso le case sullo sfondo. Peccato che il sensore non sia riuscito a registrare i profumi ed i rumori di quel luogo. Dobbiamo accontentarci di un contrasto Verde-Azzurro che regala un sospiro di sollievo sulle condizioni dell’ambiente…
Chi non muore si rivede…
VENERDÌ 1 GIUGNO 2007
Il colore:elemento o soggetto?
La magia del bianco e nero su pellicola non sarà mai raggiungibile con le tecnologie digitali, alle quali dobbiamo riconoscere l’indiscussa leadership in fatto di praticità d’utilizzo. Tralasciando per ora l’elaborazione digitale, punto l’indice sull’elemento che funge da tratto distintivo di ogni fotografia: il colore.
Probabilmente abuso del termine “ELEMENTO”. Se il colore è un attributo dell’immagine, la deduzione logica ci porterebbe a ritenere che la sua mancanza possa costituire un deficit illustrativo e le sue elaborazioni creative (tramite filtro ad esempio) un grossolano errore di valutazione.
Il colore è talvolta un fulcro centrale attorno a cui far ruotare i componenti dell’immagine. La foto denominata “solocolore” serve ad esprimere esattamente questa idea. Una piazza su cui campeggiano diverse bandiere, una tenda per gli avventori di un bar (un verde che pare essere un orizzonte) e un palo della luce che da elemento di disturbo qual era, diventa un componente della foto.
Il fascino delle bandiere risiede essenzialmente nelle loro variazioni cromatiche, ma la bandiera di Bruges, dell’ Hainaut e di Anversa, riescono ad offrire una esperienza cromatica che colpisce l’occhio.
A questo argomento, va aggiunto il contrasto creato dalle case poste alle spalle di questa composizione. Il cremisi scuro della casa sullo sfondo, unito al verde e alla luce che entra da destra e il conseguente azzurro del cielo, sono in una simbiosi che non pretende di attirare l’attenzione per l’ardita composizione, quanto per la combinazione cromatica. Se è vero che le fotografie hanno successo quando vengono guardate per piu’ di cinque secondi, questa ha buone chances. Al massimo potrò sempre permettermi un vezzo e dire a chi non comprende di cosa si tratta, che è la sua limitatezza percettiva a bloccare l’accesso all’informazione primaria che l’immagine vuole veicolare.
Ci sono soggetti che permettono una ricerca praticamente illimitata, nelle molteplici implicazioni in cui essi possono venir coinvolti, siano essi soggetti artificiali , quanto presenti in natura, ancor quando risultanti dalla combinazione dell’intervento umano nell’ambiente. Penso in prima istanza all’antropizzazione costituita dalle strade ferrate nelle città del Nord Europa, in cui il rosso del tram viennese, può ben miscelarsi alle acque del Danubio o al ricco verde della periferia di Kagran. Tra i soggetti presenti in natura è facile volersi cimentare con i colori delle ali delle farfalle che possono offrire ottimi spunti creativi se si è abbastanza fortunati da poterle cogliere nel momento giusto. Adesso attirerei la vostra attenzione su un soggetto abusato seppur sempre affascinante: Venezia. Ogni angolo, ogni Calle, ogni canale, non brilla certo per l’originalità costruttiva: se vogliamo, quello era l’unico modo in cui nel passato, fosse possibile edificare una città. Ma provate per un attimo a paragonarla ad Amsterdam: il colore degli edifici veneziani si impone saturo e brillante, riflettendosi sulla laguan in maniera morbida e pastosa.
MERCOLEDÌ 23 MAGGIO 2007
La retorica fotografica
Talvolta ho come l’impressione che sia l’occhio, in sua totale autonomia, ad essere retorico.
Se volessi precisare il concetto, potrei dire che parlo di “Effetto retorico” come di quella particolare commistione di elementi che riescono a comunicare un “quid” che va oltre il significato dei singoli soggetti ritratti. Un esempio che offre un richiamo all’arte pittorica, riuscirà a far luce. Sicuramente chi mi legge, avrà presente il “Grido” di Edvard Munch. Quel quadro dipinge l’angoscia stralunata di un personaggio in primo piano. Più che dipingerla, rappresenta quell’angoscia, ce ne offre una fetta. Materializza una sensazione.
Chiunque abbia scattato il più banale dei paesaggi con cascata, ha voluto ritrarre l’acqua che scorre? O forse voleva leggervi la serenità che il luogo e gli elementi, metaforicamente, provano a trasmetterci?
Magari non vi siete mai resi conto che, scattando una fotografia ad una massa di rifiuti depositati lungo le vostre strate, avete lanciato la vostra personalissima invettiva contro l’amministrazione comunale.
Il rispetto di regole non canoniche può rivelarsi di grande aiuto, ma da solo non può garantire il successo di una immagine.L’immagine denominata “SALVO” non è di quelle cui sono affezionato.
Non c’è nulla di peggio che uno scatto cui non ci si affeziona.
Tuttavia una analisi più attenta farà risaltare alcuni elementi che me la fanno apprezzare. Le persone alle spalle del personaggio principale sono incuranti della performance che si consuma poco distante da loro. Fin qui non sono riscontrabili elementi di particolare interesse. Ma ad un esame più attento vediamo che c’è un’ altra spettatrice disinteressata.Si trova alle spalle del nostro aspirante Knofler e guarda da un’altra parte.
E’ impietrita, manco fosse di marmo!
Ma questo non impedisce alla fronte del nostro chitarrista di corrugarsi al punto di mostrare chiaramente una sorta di ics. Il cielo è pallido, come spesso accade a Berlino. Come resistere, dinnanzi ad un invito del genere?
Il click si impone. Un raro esempio di fortuna compositiva.
Giochiamo sul banale. L’ultima foto pubblicata, denominata ironicamente “Uno tra tanti” , ritrae un mimo. Per antonomasia, un soggetto abbigliato a quel modo non può non essere Dante.
SABATO 19 MAGGIO 2007
L’immagine
Il soggetto è quell’ elemento dell’immagine su cui si è concentrato lo sguardo del fotografo al momento dello scatto. Paradossalmente e cacofonicamente potremmo asserire che il soggetto è esso stesso un… oggetto.
Personalmente credo che la ricerca debba spingersi oltre le banali considerazioni su “cosa pùò essere soggetto e cosa non può esserlo”. Quotidianamente può capitare di assistere a scene in cui si decantano le arti di questo o di quell’altro fotografo “bravissimo” che compone le sue immagini nel modo consueto, tradizionale. Il risultato, probabilmente, renderà le immagini tutte uguali, identiche, bellissime ma prive di personalità e carattere. Probabilmente queste due ultime caratteristiche non hanno un buon mercato…inutile ricomprenderle nelle foto da studio e in quelle degli album matrimoniali (esempio palese di come debba essere l’attrezzatura fotografica di ognuno di noi…).Nella mia produzione fotoamatoriale ad esempio, ho riscontrato molte opinioni contrastanti riguardo all’interpretazione di una determinata foto. Il problema principale penso sia riconducibile alla sensibilità con cui ciascuno si approccia ad una determinata espressione dell’altrui creatività.
Ne “Il vecchio sul mare” le opinioni di amici e conoscenti (e sconosciuti che l’hanno valutata su alcune comunità fotografiche) erano contrastanti: da un lato chi riconosceva nel pescatore il soggetto della foto, chi considerava il faraglione al centro un elemento di disturbo, chi lo arrivava a considerare il soggetto principale. Solo una persona riuscì a cogliere la contrapposizione tra l’essenza filiforme del pescatore, e l’imponenza dello scoglio, che in questa immagine si inserisce come elemento di contrasto tra il pescatore e il mare (la natura, i sogni nascosti).
Il soggetto della foto può essere un uomo, un oggetto, un momento.
Ma perchè non si riesce a comprendere quando il soggetto dell’immagine è un’idea?
GIOVEDÌ 17 MAGGIO 2007
Solocolore
Ibla
MERCOLEDÌ 16 MAGGIO 2007
Salvo
Onkel Sam
Ma come fa uno che sembra lo Zio Sam a stupirsi di me, che al massimo sembro Lino Banfi capellone?
La tristezza di Giorgio
Heineken
I colori di Giorgio
LUNEDÌ 14 MAGGIO 2007
Nave
Scilla
Omaggio
Paesaggio alpino
DOMENICA 13 MAGGIO 2007
Hauptbahnhof
Sony Center
Il Sony center di Berlino lo consiglio a tutti i nostalgici del Natale: gli alberi sono addobbati con migliaia di lucciole, in tutti i giorni dell’anno…
Il mio splendido UCCELLO
“Blue” Im Bahnhof
SABATO 12 MAGGIO 2007
Amsterdamer
Tram
GIOVEDÌ 10 MAGGIO 2007
Intreccio
MERCOLEDÌ 9 MAGGIO 2007
L’uomo che guarda
MARTEDÌ 8 MAGGIO 2007
Natura viva
Traversa in laguna
Siracusa
Il Cristo di Krumlov
Acicastello
Siracusa
Travis
Alcantara
La flora è abbondante, i bimbi chiassosi,l’acqua gelata al punto di farti gonfiare i piedi. Ma vale la pena, per potersi spiegare senza troppe parole cosa significhi…. EROSIONE!
Il Volto di Akuba
MARTEDÌ 8 MAGGIO 2007
Fiume dorato
LUNEDÌ 7 MAGGIO 2007
Steccato
Scaligero
La piccola Principessa
Roma
Palazzo reale
Budapest
Le donne più belle del mondo,sicuramente abitano qui.
Ma che puzza di piscio per le strade, di notte, in un universo fatto di 30000 senzatetto e 250000 case sfitte e non occupabili per motivi burocratici…
Binding
Vastasone Siciliano contro +69…
Magari un giorno riuscirò a fare di meglio!
La ricerca fotografica dovrebbe essere diretta all’originalità delle forme presenti nel mondo che riusciamo a vedere. La banalità dei soggetti ritratti (due barche a vela, buone per i nostalgici in vestito bianco) renderebbe a rigor di logica superfluo lo scatto.
Volendo polemizzare contro i puristi delle teorie fotografiche, potrei giungere a dire che la banalità potrebbe essere un ottimo campo di indagine: conoscere la banalità per combatterla. Probabilmente in quel periodo, provavo ad iniziare a combattere contro il nemico. La lotta è senza fine, i campi indagabili molteplici.
Learning to Fly
Vecchio sul mare
Salve…
Per ora vi lascio… spero troviate lo spazio di vostro interesse.
Copyright © 2007 Nicola Spinella. Tutti i diritti riservati
Nico.
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